la dieta è una questione di spazi

Posted on febbraio 28, 2010 
Filed Under fetish, lateralia

per un regalo del destino sto leggendo da mesi un solo scrittore, David Foster Wallace, che poi sono un paio d’anni ormai che lo sto leggendo impelagato come sono in “Infinite Jest” che poi non è un libro, ma una biblioteca di Babele ormai insediata sul comodino.

Comunque ora sono dentro a “La scopa del sistema” e da pagina 98 a 113 sembra di rivedere l’episodio del signor Creosoto di “Monty Python’s The Meaning of Life”, senza il vomito e la mentina, ma con una teoria sulle diete espressa da mister Bombardini che non fa una piega: in pratica dice che la dieta è una contrazione dello spazio che occupiamo, così lui mette in atto l’azione opposta (yin e yang, insomma) e mangia senza sosta per tendere ad occupare uno spazio infinito.

“Stasera mangerò. Mangerò spropositatamente, e in solitudine. Giacchè ormai la mia solitudine è spropositata. Mangerò e da ogni mio poro zampilleranno succhi, e se qualcuno mi si farà troppo vicino, ringhierò e gli pianterò una forchetta nella pancia, così, vedi?”

“Signore, la prego!”

“Corri e salvati la vita. Portami qualcosa che mi plachi. Stasera crescerò e crescerò e con l’orrore della mia gelatinosa presenza colmerò l’assenza che mi circonda. Yin e Yang. In crescita costante, corri!”

Son le coincidenze uno dei miei peccati di gola e quel video, prima di arrivare a pagina 98, l’ho rivisto proprio l’altroieri, ho un testimone.

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