grazie


quando Bill Murray fa un nuovo film bisognerebbe uscire a brindare, anche con degli sconosciuti, col solo scopo di ingraziarsi gli dei del cinema.
Di getto mi sembra un personaggio à la “Gran Torino”, ma con meno morte intorno. Per ora mi vien questo.

sul calore del chip [ancora su Grand Budapest Hotel]

non so perché, ma nella sua costante simmetria il mondo di Wes Anderson mi è sempre apparso come analogico, fatto di artigianato, tutto messo in ordine manualmente, con un calore umano, inserito in un disegno metodicamente lontano dalla macchina.
Beh, un po’ di computer c’è, ma usato così non te ne accorgi nemmeno e ti fa sembrare ancora tutto molto bio.

(ah, lo dovete vedere su vimeo perché ci hanno infilato una qualche restrizione di embedding, egoisti…)

mi sa che siamo a livelli parecchio alti

…così, anche solo da un trailer, sento puzza di maturità.

fetish_in Deus we trust

ecco, questa mi piacerebbe.

don’t try this at home

tre cose:
questi fanno apparire Johnny Knoxville un vigliacco,
il video ha riprese e montaggio spettacolari,
il concetto di mettere a repentaglio le vite altrui con questa anarchia stradale mi fa schifo.

Però non riesco a smettere di guardarlo.

gigi sulla pelle

avevo sentito parlare di una tipa con Pieraccioni sulla schiena, ma vedere Gigi D’Alessio tatuato e con la camicia è tutt’un’altra cosa.
Anche in questo caso niente sarà più come prima.

finalmente

Tutto vero, il frigo foderato di denim.
Quando forma e funzione si fanno un acido esce questa roba qua e chi ve la spaccia diventa ambasciatore dell’italianità nel mondo, con le sue macchine opache e mimetiche come il suo sguardo.
Gillo Dorfles potrebbe aggiornare il suo libro sul kitsch dedicandolo a quest’oggetto e a quest’omino.

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