ma dove andiamo quando andiamo ovunque?

Posted on maggio 16, 2006 
Filed Under pha-tchezie

ieri sera trasferta del king® per la terzultima partita di un brillantissimo campionato. Il match è in una località denominata “C a s t e l f r a n c o d i s o t t o” e, secondo alcune indiscrezioni, si troverebbe a sud delle nostre lande.
Appena la macchina si muove verso l’autostrada si accendono tre gps, plin, plin, plin e via: il mondo è nostro.
Il primo, quello del presidente, si rifiuta di collaborare, dice che ha lasciato a casa la mappa, e viene cassato tra lo sconforto incontenibile di quella vittima dei gadget tecnologici che è diventato Fabio.
La nostra fortuna è che il nostro sistema di navigazione sia ridondante e quindi anche questa grave avaria non preclude l’obiettivo prefisso: raggiungere la meta e prendere a Pallate l’odiato Fucecchio (taccio il fatto di avere anch’io il simpatico gadget nel telefonino…).

Imbocchiamo la Bretella.
A un certo punto c’è un innocuo cambio di corsia per lavori: argghhhhhhhhh. I due navigatori danno di fuori, ci segnalano sulla Sarzanese all’altezza di Maggiano e ricalcolano il percorso e quello di Michele ci consiglia di fermarsi al primo bar e bere uno spriz. Come rientriamo nella nostra carreggiata entrambi i gps ricalcolano il punto nave facendo finta di niente.
Continuiamo fino all’uscita Altopascio dove le voci sintetiche si sovrappongono: “A 100 metri girare a destra“, dice quella di Michele – “Ora gira, che si fuma“, quella di Giordano. Sotto il tetto del casello i macchinari sclerano di nuovo non riuscendo a vedere i beneamati satelliti e la situazione precipita al grido di “Sto ricalcolando il percorso” e “girare a destra appena possibile, anzi prima, no a sinistra, fate voi…“.
Giordano riesce a pagare il pedaggio inserendo nella fessura della macchinetta lo stecco di un ghiacciolo e il biglietto da visita del Galeotti e procediamo verso la meta che entrambi gli strumenti indicano a 18 chilometri.
Da qui in poi i due gps cominciano a litigare dandoci una sequenza di informazioni dissonanti, i toni fra di loro si scaldano e solo la freddezza di Jo ci porta sani e salvi di fronte alla palestra dove, di lì a poco, si sarebbe consumata l’ennesima prova di forza della corazzata king®.

Finita la pizza, riempiti gli occhi con Pocahontas, mi pregusto già un ritorno privo di vocine sintetiche, monto sul maggiolone di Ludo, quando vedo un enorme display da sette pollici che mi sorride e mi dice:
“Viareggio. Percorso calcolato, 14 minuti. La maniglia è alla sua destra”.

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