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Posted on aprile 20, 2006 
Filed Under comunic_azione

finito il conteggio del riconteggio, aspettando lo spareggio, in attesa che qualcuno alzi il culo e inizi a pilotare la barca chiedendosi dove si può andare, ma senza dimenticarsi prima di accendere il motore, domenica 23 Aprile alle 21.30 su RAI TRE andrà in onda la puntata di Report dal titolo “Il Finanziamento quotidiano”.
Dalla presentazione vale la pena guardarla.

Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi(!!!!!!!!!) , che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha ringraziato l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano Sportsman, Cavalli e Corse.
Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più.

l’elenco completo dei finanziamenti 

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