il senso perduto delle parole

Posted on novembre 21, 2007 
Filed Under sens_in_azione

Nel suo personalissimo vocabolario a “libertà” ha aggiunto “popolo”. Con un triplo salto mortale in avanti si tuffa da una strategia individualistica (la tutela del proprio orticello) fine anni ’90 all’attuale riaffermazione del bene collettivo.

In mezzo, parole parole parole, esternate, strombazzate, ripetute, negate e storpiate.
Fra le tante, libertà e popolo sono quelle che Berlusconi è riuscito a svuotare di senso, mosce e inerti come un pollo disossato. Ha sistematizzato la negazione del vero, non solo la sua opinabilità, ma la sua esistenza. Più che la sua visione politica mi fa schifo la sua maniera di affermarla.

non c’è mai stato un ‘editto bulgaro’ né ho detto che questi signori non dovevano fare tv”

“Partito del Popolo”

“Romolo e Remolo”

Un genio.
Dire una cosa per poi negare di averla detta è da ipocriti, farlo davanti a delle telecamere è da quarta dimensione.

[avevo giurato a me stesso di non parlarne più, aspettando stoicamente qualche evento, tipo una incurabile afonia, ma non ce l’ho fatta…]

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