Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme

Posted on settembre 14, 2008 
Filed Under vision makers

“La persona che ha una così detta “depressione psicotica” e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette “per sfiducia” o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un’occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l’altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano “No!” e “Aspetta!” riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.”

un libro di 1281 pagine rischia di far crollare una mensola così come la forza di leggerlo tutto.
Ne parlavo l’altro giorno con Giulia e Leo, per me non è il caso di “Infinite Jest” di David Foster Wallace che racconta con una narrazione non lineare un futuro vicino dominato da intrattenimento e comunicazione (anche gli anni sono sponsorizzati, “Anno del pannolone per adulti Depend”, ad esempio).

David Foster Wallace si è impiccato, a 46 anni, l’altroieri.

Sici tibi terra levis.

se ti svegli con una notizia così il minimo da fare è lasciarsi in faccia la barba ancora un giorno

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