i millepiedi sono 500 volte meglio dei bipedi.

da stefano_il matto (una storia vera)

Stefano mi segnala questo splendido post pubblicato su http://emmebi.blogspot.com/2009/09/il-matto.html


Per un periodo il Noir Festival, quello nato a Cattolica e poi trasferito a Courmayer, si svolse a Viareggio. Nel 1992 avevo delle simpatiche amicizie viareggine e quindi, per tutta la durata della manifestazione, venivo gentilmente ospitato in zona per godermi tutte le proiezioni. Ricordo che era un festival a misura d’uomo, con tre-quattro sale posizionate lungo la passeggiata al mare nello spezio di trecento metri; le visioni erano uniche e per tutti: fan, registi, attori e giornalisti tutti insieme.
Tutto bene, se non ci fosse stato “il matto”.
“Il matto”, come era stato simpaticamente appellato dagli avventori del festival, era un ragazzone americano vestito con bermuda , sneakers, t-shirt a tema musicale (ricordo perfettamente una maglietta con Queen Latifah e un’altra dei Beastie Boys) e un rapporto conflittuale con l’igiene personale, che non si perdeva niente, neanche la proiezione dell’oscuro polar belga degli anni 70. Il fatto è che le sue visioni erano rumorosissime: in sala mangiava e beveva di tutto, parlava da solo e gesticolava come un forsennato. All’inizio era divertente, poi però, alla lunga, era piuttosto stancante. Se non ricordo male anche Irene Bignardi (allora critico cinematografico di Repubblica) dovette cambiare poltrona un paio di volte in sala per godersi in tranquillità il film. Il “matto” però non era arrogante, anzi quando veniva rimproverato, lui si scusava con strette di mano e inchini, salvo poi cinque minuti dopo riprendere a sbraitare come prima. E poi era entusiasta di tutto, non solo dei film: ricordo di aver condiviso con lui il tavolino della pizzeria al taglio “La Rusticanella” nella passeggiata viareggina e il matto continuava a dire “this is the besta pizza ever”. I film in cartellone erano tutti piuttosto buoni e ricordo che parteciparono anche alcuni importanti nomi come Ken Russel, Nicholas Roeg Mark Snow, Theresa Russell, Jeremy Irons e Debbie Harry. Il matto, che nel frattempo era diventato, nel bene e nel male, la mascotte del festival, abbracciava, chiedeva autografi e parlava con tutti.
Ma il bello doveva ancora venire: i ben informati dicevano un gran bene di questo “Reservoir Dogs”, il film con Harvey Keitel diretto da un esordiente che avrebbe chiuso il festival. Venne così l’ultimo giorno, proiettarono quel capolavoro a basso budget e mille idee che tutti noi ben conosciamo.
Dieci minuti di applausi.
Salì sul palco il direttore del festival quasi commosso per aver ospitato in esclusiva quel piccolo grande film e, sopratutto, per annunciare la presenza del regista.
Era in sala. In realtà non si era mai mosso da lì.
Sale su sipario con un salto goffo, cantando e sbraitando come aveva sempre fatto per tutta la settimana. Il grido che lo accolse fu unico “Noooooo, ma è il mattoooo!”. Qualcuno, perfino il sottoscritto, per un lungo attimo pensò che fosse tutto uno scherzo. Ma poi, ripensandoci, tutto aveva un suo beffardo e logico senso.
Ho raccontato questa lunga storia perché stasera, proprio a Viareggio all’interno della rassegna Europa Festival, ci sarà la prima italiana al pubblico di “Inglorious Basterds – Bastardi Senza gloria” per celebrare Quentin Tarantino e quello che fu il suo debutto italiano.

par condicio

Pensavo che forse non voterò, ma comunque pensavo alla politica e alla propaganda che sta prendendo il via deturpando ancor più la faccia delle città, e pensavo all’antitesi fra il positive approach della comunicazione di Forza Italia (speranze, aspettative, promesse, miraggi, fuochi fatui), il negative approach, o meglio lo sforzo/speranza di cancellare ciò che non va, di quella del PD, l’horror approach della lega che evoca da sempre il fantasma dell’invasione, dagli zingari agli arabi, dai terroni agli ultracorpi ed il recentissimo “facciamo una campagna in bianco e nero con me sempre fotografato con un bambino che qualcuno ancora ci casca” approach di Casini. “Ogni asino raglia con la voce che ha” dice il grande Romano Billet.
Dopo il generatore di slogan dell’UDC da Paul the wine guy arriva il generatore di cartelloni del PD e di getto ho fatto questo qua. Provatelo.

telemoto

si sta pensando alla realizzazione di 6500 puntate riparatrici del tg4

the new food chain

e sopra gli zombi il nanoâ„¢ (thanx to threadless)

identikit

sul sito di veer una simpatica applicazione online per costruire facce assurde, provare a cambiarsi acconciatura o semplicemente perdere creativamente qualche minuto. Provatela.

cerchiamo personaggi

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