zoismes francaises

in macchina – “Zoe mettiti la cintura…”
“nooo”
“mettitela quando ci si muove bisogna averla: lo vedi che ce l’abbiamo anche noi?”
“nooo e poi allora perché quando vai in moto non te la metti?”

“daddy, mummy, aria! Voi non ci crederete, ma io mangio terra e foglie!”
“Perché, ti piacciono?”
“No, sono nata così”

su consiglio di Stefano ho avuto modo di leggere, ma sarebbe più corretto dire “osservare”, una tesi di diploma dell’ISIA di Urbino tutta imperniata su come sia possibile ottenere graficamente degli effetti di senso analoghi a quelli che in letteratura vengono ottenuti mediante l’utilizzo di figure retoriche.
Oggetto del lavoro (splendido) è “Le città invisibili” di Italo Calvino, uno di quei libri da consultazione continua, tipo i dizionari, i manuali del lettore di videocassette (ogni volta che dovevo programmare una registrazione mi toccava rileggerlo) o il manuale delle giovani marmotte per Qui Quo Qua.

Questa tesi mi ha fatto riscoprire una pagina in cui Calvino descrive la città di Zoe come luogo dell’esistere indivisibile, senza differenze nè punti di riferimento in cui la totalità del molteplice è la negazione del particolare (per molti versi analoga ad un’altra Zoe…).

“Il viaggiatore gira gira e non ha che dubbi: non riuscendo a distinguere i punti della città, anche i punti che egli tiene distinti nella mente gli si mescolano.
Ne inferisce questo: se l’esistenza in tutti i suoi momenti è tutta se stessa, la città di Zoe è il luogo dell’esistenza indivisibile.
Ma perché allora la città?
Quale linea separa il dentro dal fuori, il rombo delle ruote dall’ululo dei lupi?”

Nella tesi la rappresentazione grafica del racconto è semplicemente il testo stampato in nero al 2% (assenza di inchiostro, assenza percettiva, assenza della differenza).

zoismi_la verità

sono in cucina, prima di cena ascolto il giornale radio, arriva Zoe che si ferma per qualche secondo, mi guarda e chiede: “daddy, ma è vero quello che dicono lì?”, al che io “eh? Dove “lì”?
“Nella radio…” mi risponde,  “Ah… lì…” dico io con un leggero giramento di testa mentre lei chiude con “Come mai è vero?”

tutto in proporzione

vicino casa c’è il pachiderma Esselunga e un supermercato molto più piccolo (e meno affollato)

“mummy si va al supermercato piccolo che c’hanno la ciccia piccola?”

zoismi_never zoender

da tavola guardo verso la cucina e osservo le due nane che si battibeccano per prendere l’una prima dell’altra qualcosa dal frigorifero.
Zoe si para fra il frigo e Aria e le dice: “dovrai passare sul mio carattere”.

strappo una cima di rosmarino da una pianta in passeggiata e la porgo a Zoe: “senti come profuma il rosmarino”, le dico, lei lo annusa, annuisce e mi dice “mmmmh, come profuma lo smarino”.
Dopo qualche minuto mi sento chiamare e la vedo in mezzo ad un’altra aiuola che mi urla: “daddy, vieni, qui c’è pieno di smarini!”

king of the world

“daddy, ho sognato che io e te eravamo i re del mondo”
“wow!”
“sì e che avevamo le chiavi del mondo, due, una per uno”

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