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i luoghi siamo noi (e qualcun’altro)

[Oggi ho mandato questa mail a varie istituzioni e testate della zona]


buongiorno,

mi chiamo Michele Boldi e ho uno studio in Darsena, in via Virgilio, di fronte al parcheggio costruito 3 anni fa, la terra di nessuno fra via Virgilio e via Petrarca.

Fin dalla sua “inaugurazione” questo parcheggio/piazza ancora senza nome (il primo segno del suo essere un non-luogo) è diventato una zona di sosta ideale per i camperisti che lo affollano nel periodo di carnevale e durante molti weekend tanto che alcuni di loro si sono trovati talmente bene da aver preso residenza in pianta stabile nell’area stessa con tanto di panni stesi in mezzo alle vetture.

Uno di questi camper ha preso fuoco lo scorso agosto e da due mesi la sua carcassa carbonizzata è diventata il simbolo dell’abbandono in cui versa quest’area di Viareggio.
Attorno, oltre al verde non curato, il sudicio sparso nell’area e un cassonetto ormai eletto a discarica di rifiuti indifferenziati dall’inciviltà generale (stamani, batteria, letto pieghevole, televisore), troviamo numerosi rottami fra cui un furgone semidistrutto senza portiera laterale e riempito di materassi e qualche automobile ormai ricoperta da erbacce (ovviamente tutti automezzi senza assicurazione o con tagliandi scaduti da anni).

L’incuria e il degrado generano ulteriore degrado:
istituzioni più presenti nei servizi e nella tutela del territorio, se da un lato contribuirebbero ad alimentare il senso civico e il rispetto per le più elementari regole di convivenza, dall’altro, oltre che giustificare il pagamento delle tasse, allontanerebbero dai cittadini quel senso di abbandono che li spinge ad abbracciare atteggiamenti estremisti e intolleranti.

Allego un piccolo album di immagini a corredo delle mie parole
e resto in attesa di un vostro interessamento in merito.

Cordiali saluti,

M.B.


g-spot

http://www.flickr.com/photos/hulk4598/4663075862/

wish you were (not) here

l’avevo intutito l’anno scorso, ma d’ora in poi ogni 29 giugno sarà il 29 giugno 2009.

altre cicatrici

report_mare lorum

la puntata di report di domani sera toccherà da vicino gli interessi di molti viareggini. I proprietari dei bagni appariranno per quello che sono e potrete rovinarvi un’altra domenica sera.

Mare nostrum! Si dice. Ma di chi e’ veramente il mare? Di chiunque voglia raggiungerlo, dice la legge. Perche’ la spiaggia e’ proprieta’ demaniale, ovvero dello Stato, quindi di tutti.
La prassi invece, in alcune regioni italiane, e’ un’altra. Sul lungomare di Ostia, le rare spiagge libere vengono riempite all’alba di lettini per impedire ai bagnanti di stendersi dove vogliono, mentre le spiagge autorizzate a ospitare colonie estive non vedono traccia di bambino. Persistono da decenni chioschi abusivi che nessuno riesce a far togliere. Un lungomare chiamato anche ”lungomuro”.
A Ostia gli stabilimenti balneari occupano il demanio marittimo in cambio di un canone spesso ridicolo che nessun governo, negli ultimi 50 anni, e’ riuscito veramente ad aumentare e a portare ai reali valori di un libero mercato. Ristoranti sulla spiaggia che pagano 400 euro al mese; gestori di stabilimenti con centinaia di cabine, ristoranti, bar e negozi per un canone di 1.200 euro mensili, totalmente ripagati dal solo affitto di 6 cabine a 3.500 euro l’una a stagione.
E poi c’e’ l’evasione fiscale, valutata in questo settore intorno al 50%. Tutto questo anche grazie a un sistema di concessioni demaniali rinnovate sempre agli stessi titolari per assenza di gare d’appalto, sistema che e’ costato all’Italia l’apertura di una procedura di infrazione da parte della UE.
Un gigantesco affare, che a breve la legge sul federalismo demaniale dovrebbe passare nelle mani di regioni e comuni, trasferendo la proprieta’ del demanio marittimo alle amministrazioni locali. Con tutti i rischi che ne conseguono.

corsi e ricorsi (di carnevale)


ci risiamo, c’hanno rifatto, squadra che vince non si cambia e così via.
A distanza di un anno e con tempi di consegna serratissimi la Fondazione ha riproposto lo stesso bando di concorso per il design del poster ufficiale della prossima edizione del Carnevale (sbando di concorso) e ha scatenato una discussione fra grafici, professionisti della comunicazione e, per fortuna, cittadini (si segua la querelle qua).

La stessa AIAP ha diffidato i suoi associati dal partecipare al concorso:
“Tra gli elementi motivo del rifiuto, l’assenza di un premio pur essendo il concorso aperto in particolare a professionisti della comunicazione (grafici e pubblicitari, recita il bando). Unico riconoscimento previsto è la preziosa medaglia d’oro del Burlamacco.
Inoltre il bando non prevede nessun brief di progetto, nè dettagli sulle modalità di presentazione delle proposte o sulla giuria…” (
qua).

A distanza di una settimana dalla scadenza del concorso ancora nessuna risposta ufficiale è stata data alle numerose questioni poste, ma una semplice frase, estratta dall’unica presa di posizione del signor Pieraccini (vicepresidente del Consiglio d’indirizzo della Fondazione) in risposta alla totale assenza di Franca Signorini fra l’elenco dei maestri citati nel comunicato stampa ufficiale è da riportare a futura memoria dello spessore e sensibilità comunicativa e culturale di questo organo:
“Premetto che la dimenticanza (grave) su Signorini è da addebitarsi a coloro che hanno redatto il comunicato stampa e che verrà segnalata per evitare future gaffe”.

Signor Pieraccini, non si adombri, le future gaffes sono niente al confronto del vostro pirotecnico presente.

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